Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG): i vari casi di urgenza e non urgenza

L'interruzione volontaria di gravidanza (IVG) è un tema delicato e complesso che coinvolge aspetti legali, medici e psicologici. In Italia, la legge prevede specifiche procedure per l'IVG, soprattutto quando riguarda pazienti minori. Questo articolo fornisce una guida dettagliata basata sulle normative vigenti nel 2024, con un focus particolare sui primi 90 giorni di gravidanza.

IVG nei Primi 90 Giorni

Nei primi 90 giorni di gravidanza, la donna ha il diritto di richiedere l'interruzione volontaria della gravidanza. Questo periodo è cruciale perché la procedura è più semplice e meno invasiva rispetto ai periodi successivi. La gravidanza viene stimata in settimane, a partire dal test beta hCG, seguito da un'indagine ecografica per confermare la presenza del battito cardiaco e le dimensioni del feto.

Pazienti Minori: Situazioni di Non Urgenza

L'articolo 12 della legge italiana stabilisce che, in caso di pazienti minori, è necessario l'assenso di chi esercita la potestà o tutela sulla minore. Tuttavia, ci sono eccezioni:

  • Seri Motivi: Se ci sono seri motivi che impediscono o sconsigliano la consultazione delle persone esercitanti la potestà o tutela, oppure se queste rifiutano il loro assenso o esprimono pareri tra loro difformi, il consultorio, la struttura socio-sanitaria o il medico di fiducia possono emettere una relazione al giudice tutelare entro 7 giorni dalla richiesta.
  • Decisione del Giudice: Il giudice tutelare, entro 5 giorni, sentita la minore e tenuto conto delle sue volontà, può autorizzarla a decidere l'interruzione della gravidanza.

Pazienti Minori: Situazioni di Urgenza

In caso di urgenza, la procedura cambia:

  • Grave Pericolo per la Salute: Se il medico accerta l'urgenza dell'intervento a causa di un grave pericolo per la salute della minore, l'interruzione può essere effettuata indipendentemente dall'assenso di chi esercita la potestà e senza adire il giudice tutelare.
  • Certificazione Medica: Il medico deve certificare l'esistenza delle condizioni che giustificano l'interruzione della gravidanza. Questa certificazione costituisce titolo per ottenere l'intervento in via d'urgenza e, se necessario, il ricovero.

Dopo i Primi 90 Giorni

Dopo i primi 90 giorni, l'IVG può essere praticata solo in casi specifici:

  • Grave Pericolo per la Vita della Donna: Se la gravidanza o il parto comportano un grave pericolo per la vita della donna, il medico deve salvaguardare anche la vita del feto.
  • Anomalie o Malformazioni del Nascituro: Se sono accertati processi patologici, come rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinano un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.

Importanza del Feto e Aspetti Medico-Legali

Con il progredire della gravidanza, il feto acquisisce maggiore rilevanza. Dopo i 90 giorni, l'interruzione può essere praticata solo in presenza di gravi pericoli per la vita della donna o rilevanti anomalie del feto. Questo aspetto ha risvolti medico-legali importanti, poiché può accadere che una donna richieda risarcimento all'ospedale e al ginecologo se ritiene che non siano state valutate correttamente le ecografie.

Il Ruolo del Medico

Il medico ha un ruolo cruciale nel processo di IVG. Deve:

  • Certificare l'Urgenza: In caso di urgenza, certificare l'esistenza delle condizioni che giustificano l'interruzione della gravidanza.
  • Comunicare al Giudice: In situazioni di non urgenza, inviare una relazione al giudice tutelare entro 7 giorni.
  • Salvaguardare la Vita del Feto: In caso di grave pericolo per la vita della donna, cercare di salvaguardare anche la vita del feto.
  • Accertare le Condizioni Mediche: Verificare la presenza di rilevanti malformazioni fetali o condizioni che pongano a grave rischio la salute fisica o psichica della donna.